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Gli atti del Processo per la canonizzazione di Chiara d’Assisi godono di una fortunata posterita: utilizzati nel XIII secolo da Tommaso da Celano per la redazione della Legenda sanctae Clarae, suscitarono l’interesse delle clarisse dell’Osservanza alle quali si deve probabilmente la traduzione italiana, e il successivo riuso nella Vita et Leggenda - volgarizzamento della latina agiografia celaniana - redatta da Battista Alfani clarissa di Monteluce (Perugia) tra XV e XVI secolo. E stato il bilinguismo a garantire la posterita e la sopravvivenza degli atti della canonizzazione, il cui testo latino (irrimediabilmente perduto?) rivive attraverso le traduzioni italiane. Il confronto intertestuale tra la Vita et Leggenda e alcuni brani del Processo conferma che Battista Alfani utilizzo la stessa versione, o una molto vicina, del volgarizzamento tradito dal manoscritto Landau-Finaly 251 della Biblioteca nazionale di Firenze. Questa analisi dei testi vuole essere premessa e auspicio per un lavoro piu ampio e complessivo sulle scritture e lo stile linguistico delle clarisse di Monteluce.
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