Eusebius on Constantine and Nicaea: Intentions and Omissions

This paper discusses Eusebius’ account of the Council of Nicaea in the Vita Constantini. The scarce attention devoted by Eusebius to the theological matters debated at Nicaea must not be intended as an attempt to cover up his own involvement in Arianism; on the contrary, Eusebius shares completely Constantine’s view according to which highly controversial issues must be discussed only within restricted intellectual and ecclesiastical elites, without affecting the Christian flock. Both Constantine and Eusebius think of councils as a body of arbitration, whose aim is solving conflicts about the entitlement of episcopal sees and, by consequence, the legitimate ownership over Church estates, which constitute the endowment for bishops’ euergetism, Constantine’s main concern.

Il saggio analizza la notizia relativa al Concilio di Nicea presente nella Vita Constantini di Eusebio di Cesarea. La scarsa attenzione dedicata alle tematiche teologiche lì discusse non deve essere imputata alla volontà di Eusebio di occultare la propria vicinanza all’arianesimo, bensì alla sua piena condivisione della visione di Costantino, secondo cui la discussione delle questioni dottrinali doveva essere limitata alle sole élites ecclesiastiche, senza coinvolgere la maggior parte dei fedeli. Il compito prioritario dei concili, secondo Costantino ed Eusebio, è quello di risolvere, nella forma dell’arbitrato, eventuali conflitti relativi alla titolarità delle sedi, e quindi dei beni ecclesiastici, che sono alla base dell’azione evergetica dei vescovi verso la popolazione cristiana, principale interesse di Costantino.