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L’articolo, che prende le mosse dall a recente edizione critica della corrispondenza di Giovanni Battista Montini fra il 1914 e il 1923, focalizza alcune tematiche rilevanti riguardo alla giovinezza, alla formazione e al primo ministero del futuro Paolo VI, fino al suo ingresso nella Segreteria di Stato.
L’autrice affronta l’analisi del carteggio con attenzione ai nuovi apporti storiografici e, attraverso il confronto con altre figure della Chiesa italiana del Novecento, evidenzia l’eccezionalità della produzione epistolare e la peculiarità della formazione montiniana in quanto a rapporto con il moderno, con le vicende politiche del tempo e con il papato.
In questa singolarità di formazione la famiglia d’origine, assieme alla cerchia amicale familiare e all’ambiente cattolico bresciano, sembra aver avuto un’influenza fondamentale, sia dal punto di vista culturale e umano, che sul percorso vocazionale del giovane Montini.
AbstractThis article, prompted by the recent critical edition of Giovanni Battista Montini’s correspondence from 1914 to 1923, focuses on some relevant issues regarding youth, training, and the future Paul VI’s early priesthood and ministry up until the time he joined the Vatican Secretariat of State. The author undertakes an analysis of the correspondence with attention to new historiographical contributions and, through comparison with other twentieth-century figures of the Italian church, highlights the exceptional nature of Montini’s epistolary production and the peculiarity of his education in terms of modernity, political events of the time, and the papacy. With regard to culture and humanity, as well as Montini’s vocational path, his family of origin, together with the family’s circle of friends and Brescia’s Catholic environment, seems to have had a fundamental influence on his unique development.