Full text loading...
Prendendo spunto da un recente saggio di Loriano Zurli, l’articolo ridiscute alcuni passaggi dell’opera di Draconzio (Orest. 286 sgg., 455 e 516, Romul. 7, 69-72 e 80-83) che, ora per l’ostentata polisemia, ora per gli effettivi guasti nella trasmissione testuale, richiedono agli esegeti particolari doti di equilibrio. Si propone, inoltre, una nuova lettura di Unius Poetae Sylloge 109, 4 Zurli, che meglio aiuta a comprendere, anche attraverso il confronto con un brano petroniano, il senso dell’intero epigramma dell’anonimo poeta di AL.