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La pubblicazione della nuova edizione italiana delle Baccanti di Euripide (G. Guidorizzi, Euripide, Baccanti, Fondazione Lorenzo Valla, Mondadori, Milano 2020) invita a confrontarsi ancora con il documento fondamentale del dionisismo: un testo sotto tanti rispetti ancora problematico e denso di questioni irrisolte, che il curatore affronta nel rispetto della tradizione manoscritta, anche se talvolta accetta alcuni vecchi emendamenti recepiti per inerzia anche in altre edizioni moderne. L’ampio commento accoglie, accanto agli elementi mitologico-letterari, contributi di natura antropologica. La traduzione mostra alcuni punti deboli, mentre il nuovo assetto colometrico (stabilito da L. Lomiento) consente una diversa interpretazione di alcuni loci. Sia il commento che la traduzione riprendono in parte quelli della precedente edizione delle Baccanti dello stesso Guidorizzi.
Abstract[Some Notes on a New Edition of Euripides’ Bacchae]
A newly published Italian edition of Euripides’ Bacchae (G. Guidorizzi, Euripide, Baccanti, Fondazione Lorenzo Valla, Mondadori, Milano 2020) offers the chance for a new confrontation with the main literary source of Dionysism: a still problematic text, full of unsolved issues, which the editor addresses with respect for the manuscript tradition, even if he occasionally accepts some old emendations, embodied, by inertia, also in other modern editions. An extensive commentary combines mythologic and literary explanations with contribution from the anthropological field. Guidorizzi’s translation has some weak points, while a new colometry (proposed by L. Lomiento) allows a different interpretation of some loci. Both translation and commentary partly reproduce those of Guidorizzi’s previous edition of the Bacchae.