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1882

Ipnosi turca

Un medico viaggiatore in terra ottomana (1681-1717)

Abstract

Le lettere del medico fiorentino Alessandro Pini (1653-1717) e il suo trattato fanno emergere un’immagine avvincente del popolo egiziano e della cultura ottomana. Ciò che Pini ha osservato in Egitto e nel mondo ottomano rivela una straordinaria dimensione mediterranea di commistione culturale, fatta di scambi e di incontri scaturiti dalle necessità lavorative e anche dalla semplice quotidianità. Oltre alla missione scientifica ufficiale egli doveva svolgere un’intrigante attività spionistica per Cosimo III, Granduca di Toscana, in cui si rivelò poi fallimentare. Amareggiato e osteggiato per l’insuccesso, passò poi alle dipendenze della Repubblica di Venezia e dimorò per vari anni a Istanbul e in Morea, dove senza pregiudizi e con ampiezza di vedute osservò le tradizioni e i costumi dei popoli che incontrava. Decise dunque consapevolmente di scrivere l’esaltazione di un mondo che l’Occidente vedeva come il suo negativo. Sebbene fosse stato imprigionato nella sua società di adozione, Pini rimase affascinato, forse anche ipnotizzato, da quello stesso mondo che lo aveva variamente premiato e frustrato sia nel suo lavoro ufficiale che nel suo incarico segreto.

References

/content/books/10.1484/M.MEMEW-EB.5.128584
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