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Daniele Menozzi tratta della preghiera del venerdì santo per gli ebrei, cominciando dal periodo giacobino per arrivare fino ai giorni nostri, con la riforma liturgica di Paolo VI e gli ulteriori interventi di Benedetto XVI. Nel primo periodo si vede l’inizio di un processo di laicizzazione che confligge con l’idea stessa di cristianità che sta alla base della società nell’antico regime. L’idea dell’uguaglianza tra tutti i cittadini non pare compatibile con la terminologia che designa gli ebrei come perfidi. Il significato del termine latino perfidus viene spiegato dalla filologia come « infedele ». Menozzi esamina la genesi e la formulazione del decreto che, dopo lunghe vicende, viene promulgato nel 1928. In seguito il problema arriva a maturazione con Giovanni XXIII che toglie il lemma della perfidia dalla liturgia del venerdì santo. Questo apre la strada al decreto conciliare Nostra aetate e, di conseguenza, alla riforma di Paolo VI che, con una nuova formulazione, mette l’accento sul « compimento » del giudaismo, eliminando ogni idea discriminatoria contenuta in questi testi del venerdì santo. Ci si deve chiedere, allora, da dove hanno avuto la loro origine le preghiere del venerdì santo. Essa si trova nelle Omelie pasquali asiane, che pongono a fondamento del loro atteggiamento verso i giudei la Teologia della sostituzione, che a sua volta fa parte di questo genere letterario, basato sulla tipologia. Ma la Sostituzione è uno sviluppo indebito della Successione temporale, perché contraddice la natura stessa della tipologia che consiste nell’inclusione e non nell’esclusione.
AbstractDaniele Menozzi deals with the Good Friday Prayer for the Jews, from the Jacobin period until the actual Paul VI’s liturgical reform and Benedict XVI’s further interventions. In the first period we can see the beginning of a laicization process, conflicting with the same idea of Christianity the Ancient Régime society was based on. The idea of equality among all citizens seems inconsistent with the terminology which refers to Jews as perfidi. The meaning of the Latin term perfidus is philologically explained as “unfaithful”. Menozzi examines the birth and wording of the decree issued in 1928, after several events. Afterwards the question riped with John XXIII, who removed from the Good Friday liturgy the perfidia lemma. He opened the doors to the counciliar decree Nostra aetate and to Paul VI’s reform whose new formulation stressed the “fulfilment” of Judaism, removing any discrimination from the Good Friday texts. The Good Friday Prayers originate from the Asian Easter homilies, which found their attitude towards the Jews on the Theology of substitution, based on typology. However, Substitution is an undue development of temporal Succession, because it contradicts the nature of typology consisting in inclusion rather than exclusion.