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In questo intervento si vuole definire nelle sue direttrici fondamentali la proposta interpretativa dello “gnosticismo” formulata da U. Bianchi nel corso della sua attività scientifica. Essa è attenta alle distinte fisionomie dei singoli contesti gnostici, pullulanti di figure di “maestri” e discepoli, di testi, di tradizioni mitiche e di pratiche rituali, e insieme mantiene salda la percezione della sostanziale comunanza del loro fondamentale postulato dualistico, dal carattere anti-cosmico e anti-somatico, che richiama, per analogia e verisimilmente per connessione storica, alcune tradizioni misteriosofiche greche. In pari tempo essa riconosce tutto il peso dell’ampia utilizzazione di materiali giudaici risemantizzati in un’ottica oppositiva e polemica e, last but non least, sottolinea il solido ancoraggio della visione gnostica alla nuova economia salvifica proposta dal cristianesimo. A distanza di molti anni da quella formulazione, nel grande sviluppo degli studi, in larga misura connesso alla pubblicazione dei testi gnostici in lingua copta rinvenuti a Nag Hammadi, e in presenza delle note proposte interpretative intese a “decostruire” in tutto o in parte il fenomeno gnostico, si propone una revisione critica di quel parametro interpretativo, al fine di individuarne gli eventuali limiti e i persistenti elementi di utilità ai fini di una corretta valutazione storica del problema.
AbstractThe purpose of this paper is to define the essential interpretative lines of ‘Gnosticism’ proposed by U. Bianchi within his scientific activity. He carefully distinguished the different features of the single Gnostic contexts, swarming with figures of “teachers” and disciples, texts, mythical traditions and ritual practices. At the same time it keeps firm the perception of essential sharing of their dualistic postulate, as anti-cosmic and anti-somatic, recalling some mysteriosophic Greek traditions, by analogy and historical connection. It recognizes the importance of the wide use of Judaic materials resemantized in an oppositional and polemic view, and emphazises the solid anchorage of Gnostic perspective to the new saving economy proposed by Christianity. Many years after that formulation, thanks to the great development of studies, largely due to the publication of the Gnostic Coptic texts discovered in Nag Hammadi, and considering the well-known interpretative suggestions aimed at fully or partly “deconstructing” the Gnostic phenomenon, this paper offers a critical revision of that interpretative criteria, in order to identify the possible limits and the persistent useful elements for a correct historical assessment of the problem.