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1882

La caduta di Acri 1291

Raccolta delle imprese legate allo sterminio di Acri – Taddeo di Napoli, Storia della desolazione e della distruzione della città di Acri e di tutta la Terra Santa

Abstract

La caduta di San Giovanni d’Acri nel 1291, che segna la fine degli stati crociati d’Oltremare, rappresenta un punto di svolta nella storia medievale, già percepito come tale dai contemporanei. Sulla scia immediata dell’evento, due scritti narrano e commentano la battaglia: l’anonima (composta probabilmente nel Nord della Francia) e l’ di Taddeo di Napoli, venata di influssi gioachimiti. Entrambi ripercorrono con impressionante vividità le vicende che hanno portato allo scontro e soprattutto la disperata resistenza della città, mettendo in scena una molteplicità di personaggi nelle loro dinamiche di collaborazione e dissenso: i maestri degli Ordini Militari, i governanti e il patriarca, la folla dei combattenti e delle vittime inermi; dall’altra parte, i due sultani che si succedono nel corso degli eventi con il loro popolo di “infedeli”, sinistri eppure valorosi. Lo stile adottato dall’Anonimo e da Taddeo è improntato a un preziosismo al limite talvolta della comprensibilità, che rende ardua la lettura nell’originale latino. La traduzione italiana mette a disposizione in modo più facilmente accessibile due fonti fondamentali per la storia delle crociate e della percezione di esse nella cultura del tempo.

La versione latina originale dei testi qui tradotti è pubblicata nella collana con il titolo (, 202), a cura di R.B.C. Huygens (2004). I rimandi alle pagine corrispondenti dell’edizione sono forniti a margine di questa traduzione.

References

/content/books/10.1484/M.CCT-EB.5.131770
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