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1882

Lettere. Il Dio santo e immortale

Abstract

Ugo Eteriano da Pisa (ca. 1110/1120-1182) costituisce una particolarissima figura di intellettuale occidentale: dopo una prima formazione nelle scuole logiche di Parigi, egli si ambienta a Bisanzio alla corte di Manuele Comneno, a tal punto da diventare bilingue (greco-latino), e da familiarizzarsi a fondo con la tradizione teologica e filosofica bizantina e con il pensiero antico. È autore, fra l’altro, di opere dottrinali dedicate alle psicologia (), alla controversia contro i Bogomili orientali oltre che di un importante opuscolo legato alla controversia cristologica bizantina del 1166 (). L’opera che è qui presentata con traduzione e sussidi esegetici è il , un trattato in tre libri composto in via definitiva fra 1175 e 1177 su esortazione di Manuele Comneno e dedicato alla difesa del . Polemizzando contro i più importanti sostenitori della posizione antifilioquista degli orientali (in prima battuta Nicola di Metone e Fozio), Ugo Eteriano fa ampio ricorso non solo alla tradizione teologica latina (Agostino e gli altri autori sostenitori della processione dello Spirito ) ma attinge a piene mani anche ai di tutti quei padri greci che potrebbero in qualche modo avallare la posizione latina. Punto di interesse dell’opera sta anche nel rinnovato rapporto con la filosofia secolare: fra le fonti citate, in parte dal greco in parte da traduzioni latine, figurano Aristotele e i suoi commentatori greci, Platone, Plotino, gli autori neoplatonici, che sono rivisitati alla luce della passione per la logica e di un forte interesse per l’ già sviluppati nel corso della iniziale formazione parigina.

References

/content/books/10.1484/M.CCT-EB.5.138048
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