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Nel ciclo illustrante le Storie di San Francesco nella Basilica superiore di Assisi, eseguite dal pittore fiorentino Giotto e dalla sua bottega negli anni novanta del Duecento, è inclusa una scena, comunemente chiamata La conferma della regola, molto celebre sia per gli storici dell’arte che per gli storici del francescanesimo, nella quale si vede san Francesco inginocchiato davanti a Innocenzo III nel momento in cui sta ricevendo dal papa l’approvazione della regola del nuovo ordine. In questa relazione si studia la messa in scena di questo dipinto e si riflette su quali furono le istruzioni, più che iconografiche, ideologiche, date a Giotto per comporre questo riquadro, a circa sessanta anni dalla morte del santo, e soprattutto quali furono i riferimenti culturali che Giotto decise di utilizzare. Tra le conclusioni l’autore ipotizza che a Giotto fu consigliato di insistere sul messaggio papale, che consisteva nel conferire a Francesco una missione evangelizzatrice, ma senza escludere, anche visivamente, la possibilità che in quell’occasione si fosse mostrata una regola scritta, dunque una regola già formalizzata. Per mettere in scena questa specifica e molto particolare commissione, Giotto userà due diverse citazioni culturali che non potevano non aver ospitalità nel suo immaginario di artista medievale: l’antica scena del consesso imperiale di ricevimento ed insieme la Traditio legis.