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1882
Volume 5, Issue 1
  • ISSN: 1846-8551
  • E-ISSN: 2507-041X

Abstract

Abstract

Attorno alla metà dell’VIII secolo fu particolarmente promosso il culto di San Silvestro, responsabile, secondo la tradizione agiografica tramandata dagli , della conversione dell’imperatore Costantino. Il racconto silvestrino fu utilizzato dai pontefici eminentemente per due scopi, ovvero come sostegno alla lotta contro l’iconoclastia orientale e soprattutto come strumento di legittimazione del potere temporale della Chiesa di Roma. In tale contesto politico, in effetti, gli studiosi collocano la redazione del Constitutum o Donatio Constantini. Nell’ambito di queste vicende storiche papa Stefano II fece trasformare un mausoleo imperiale presso San Pietro in una cappella dedicata a santa Petronilla, affrescata con le storie di Costantino imperatore e riservata al culto privato dei sovrani carolingi, mentre i suoi successori promossero interventi miranti a esaltare il racconto silvestrino all’interno della basilica vaticana. Leone III commissionò le due realizzazioni monumentali più significative nelle quali Carlo è protagonista all’interno di un allestimento iconografico che rispecchia l’ideologia papale del potere: il Triclinio Leoniano al Laterano e l’abside musiva della chiesa di Santa Susanna. Il modello costantiniano funse anche da fonte iconografica per l’autocelebrazione della dinastia carolingia. A questo scopo fu riproposta una fitta rete di rimandi simbolici, miranti alla creazione di un parallelismo tra Costantino e Carlo Magno. A sua volta quest’ultimo, nei secoli successivi, divenne il paradigma del monarca ideale, al pari di Costantino. In questo fenomeno rientrano due episodi nevralgici nella mitogenesi carolina, ovvero il rinvenimento della tomba di Carlo da parte di Ottone III nell’anno Mille e la sua canonizzazione nel 1165 alla presenza di Federico Barbarossa, attraverso cui si voleva proclamare l’eredità politica e spirituale dell’imperatore franco. La fascinazione esercitata dalla figura di Carlo nei confronti dell’immaginario eroico e celebrativo continuò ad essere costante, così come la sua associazione al nome ormai epico di Costantino, anche grazie alla produzione di testi letterari che evidenziavano le gesta eroiche di Carlo Magno, perlopiù del tutto fantasiose e incentrate sulla lotta a difesa della Cristianità contro gli infedeli, in Palestina e in Spagna.

Abstract

Around the mid-eighth century, especially during the pontificate of Stephen II (752-757) and Paul I (757-767) was notably promoted the cult of St Sylvester, responsible, according to the hagiographic tradition handed down by the Actus Sylvestri, for the conversion of Emperor Constantine. The story was used by the popes eminently for two purposes: as support for the struggle against eastern iconoclasm and, especially, as an instrument of legitimation of the temporal power of the Church of Rome. In this political context, in fact, scholars place the writing of Constitutum or Donatio Constantini. Within these historical events Pope Stephen II transformed an imperial mausoleum near St Peter’s in a chapel dedicated to St Petronilla, decorated with the stories from Constantine’s life and reserved for private worship of the Carolingian kings. In 778 Pope Adrian I in a letter celebrated the Frankish king as “new Constantine”. During the pontificate of Leo III two most significant monumental achievements were commissioned, with Charlemagne as the protagonist of the iconographic program in a setting that reflects the ideology of papal power: the Triclinium Leoninum in the Lateran and the apse mosaic of the church of Santa Susana. The Constantinian model, by contrast, not only bowed to the political and religious demands of the pontiffs, but also acted as an iconographic source for the exaltation of the Carolingian dynasty, whose rulers, identified with the first Christian emperor, sought to emphasize their role in defense of faith against the Islamic threat. This phenomenon includes two crucial episodes in Carolingian mitogenesis: the discovery of the tomb of Charlemagne by Otto III in 1000 and his canonization in 1165

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2012-01-01
2025-12-10

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