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La storiografia moderna ha spesso individuato nell’esegesi biblica dei decenni centrali del XIII secolo - e nei suoi autori appartenenti all’Ordine dei Predicatori in particolare - una svolta caratterizzata dalla progressiva svalutazione del « senso spirituale », in direzione di un interesse sempre più marcato per la littera. Il campione di questo nuovo modo di spiegare la Bibbia viene riconosciuto in Tommaso d’Aquino, la cui novità si situerebbe da un lato nell’affermazione per cui nell’argomentazione teologica può essere assunto solo quanto è presente a livello del senso letterale, e d’altro canto nel principio, anch’esso da lui indicato, per cui ciò che si ricava dal senso spirituale deve essere necessariamente presente altrove già a livello della littera. In questo modo Tommaso di fatto traccia dei confini all’interpretazione spirituale: si tratta tuttavia, a ben vedere, di una linea tradizionale. Inoltre, l’ampiezza e l’elaborazione in cui l’interpretazione letterale viene assunta la pongono ben aldilà di una considerazione storico-critica ante litteram, individuandovi anche quanto di norma riconosciuto come senso profetico e affermazione dogmatica. Sebbene, insomma, sembri spostare i confini fra allegoria e littera, ciò che pare interessare a Tommaso nella seconda non pare essere tanto quello che intendeva l’autore umano, quanto piuttosto la verità di fede che vi individua.
AbstractModern historiography has often recognised in the biblical exegesis of the middle of the 13th century - and in particular in the authors belonging to the Dominican Order - a turning point, characterised by a progressive devaluation of the ‘spiritual sense’ and by a growing interest for the littera. Thomas Aquinas is recognised as the key champion of this new method of explaining the Bible. His originality was in affirming that only what is contained in the literal sense can be assumed in the theological argumentation, and that what can be learnt by the spiritual sense must already be present in the littera. In this way, Thomas draws boundaries in the spiritual interpretation, although in a traditional line. Furthermore, the literal interpretation is really distant from a historical-critical evaluation ante litteram, because it includes what is normally recognised as prophetical sense and dogmatic affirmation. Even if Thomas seems to move the boundaries between allegory and littera, he directs his attention not to the intent of the human author, but to the truth of faith transmitted by the text.